- Come realizzare uno spazio verde in balcone-terrazzo
- Sottovasi: i sottovasi non vanno utilizzati nei terrazzi, ovvero nei punti dove i vasi vengono bagnati dalle piogge. Questo perchè se la quantità di acqua ricevuta non è controllata, il sottovaso sarà completamente pieno ed il terriccio, che lavora come una spugna, sarà sempre bagnato. Il terriccio sempre bagnato è una delle più frequenti cause di morte delle piante, per marciumi e asfissia radicale. Il terriccio va sempre fatto asciugare prima della nuova irrigazione. Se avete dei dubbi, controllate con il dito (a volte superficialmente il terreno può sembrare asciutto) o estraendo il pane di terra dal vaso (le radici devono essere chiare, non nere o marce). Laddove ci siano i sottovasi controllate che non rimangano sempre pieni.
- Vasi: i migliori sono in terracotta non laccata, perchè garantiscono traspirabilità (le radici respirano). Sono però spesso troppo pesanti (valutare il carico massimo sopportato dal balcone-terrazzo), scarsamente maneggevoli, costosi. Un’ottima alternativa sono i vasi in resina (non in plastica). Più costosi di quelli in plastica, ma molto funzionali sia dal punto di vista estetico che pratico, durevoli e resistenti all’esposizione a luce ed acqua. Controllate sempre che il contenitore che utilizzate per le vostre piante abbia i fori di drenaggio sul fondo.
- Terriccio: Per le nostre piante in balcone è sempre necessario utilizzare il terriccio piuttosto che la terra di campo, soprattutto per una questione di peso. I terricci in commercio sono infatti alleggeriti con la perlite e con molta sostanza organica, che ha anche un’alta capacità di ritenzione idrica. I più comuni sono a base di torba, sul cui utilizzo dovremmo però essere cauti, in quanto comporta la distruzione delle torbiere, habitat specifici e soprattutto enormi centri di stoccaggio di carbonio. Buoni sostituti sono buoni compost, o la fibra di cocco (anche questa ha il suo impatto ambientale). Inoltre spesso nella composizione dei terricci si trovano alte percentuali di concimi chimici, non sempre necessari, o, in quelli più scadenti, granulometrie non sempre adatte ai nostri scopi (pezzi di legno, corteccia, etc), per non parlare dei pezzi di plastica.Un buon terriccio non deve puzzare, non deve lasciare le mani nere e non deve essere bagnato o ammuffito. Al terriccio si possono aggiungere concimi organici e biostimolanti, come humus di lombrico, alghe verdi, micorrize. Non è necessaria l’aggiunta di argilla espansa.
- Se abbiamo scelto di mettere a dimora delle piante perenni, ricopriamo tutto il vaso con uno spesso strato di pacciamatura, solitamente in corteccia di pino. Oltre ad un grande effetto estetico, permette il controllo delle infestanti e la conservazione dell’umidità.
- L’irrigazione più efficace è tramite un impianto goccia a goccia, che raggiunga tutte le piante, che può essere dotato di un temporizzatore per l’irrigazione automatica. A Roma, dato l’elevato livello di calcare, è necessario dotarsi di un filtro anticalcare da anteporre al temporizzatore, per evitare sia le continue otturazioni degli irrigatori sia l’eccessivo apporto di calcare alle piante, spesso causa dell’ingiallimento fogliare.