L’ ortoterapia è uno strumento di cura della persona che si propone, tramite attività di ortocoltura e di giardinaggio, di migliorare la vita dei pazienti, per completare e coadiuvare il percorso di cura tradizionale.
In poche parole, curando il giardino curiamo noi stessi, e questo è vero per tutti. In particolare, viene utilizzata con successo con gli anziani, con i disabili psichici e fisici, con le persone con disagio psicologico, intellettivo, emotivo.
Sono molteplici gli aspetti che rendono efficace questa forma di terapia: dal potere archetipico degli elementi naturali con cui l’inconscio entra intuitivamente in contatto, all’esercizio del corpo, alla relazione con l’operatore e con il gruppo, al semplice, ma non banale, miglioramento del tono dell’umore che deriva dal contatto con la natura.
L’operatore di ortoterapia, collaborando con l’equipe curante (psicologo, psichiatra, medico, fisioterapista, insegnante, etc), ne accoglie le indicazioni ed è in grado di programmare e realizzare una serie di attività, valutandone di volta in volta l’efficacia rispetto agli obiettivi prefissati.
In base ad ogni singolo caso, l’ortoterapia rende possibile lavorare sia per conservare il più a lungo possibile delle abilità residue, sia per aumentare le competenze del paziente.
Se per un anziano gli odori delle aromatiche sono in grado di riportare dei ricordi alla memoria, per un autistico a basso funzionamento curare un orto può essere la motivazione per combattere la pigrizia e per acquisire autonomia, mentre per una persona in fase di riabilitazione fisica trapiantare delle piantine può essere una motivante esercizio per la manualità fine.
Le attività tipiche sono la cura dell’orto e del giardino, ma quando ciò non è possibile, per mancanza di spazi o per la stagione avversa, sono innumerevoli le attività al coperto che si possono proporre, dalla realizzazione di casette per insetti a dipinti con pigmenti derivati dagli ortaggi.
